MANCANO

  • 00G
  • 00O
  • 00M
  • 00S

ALLA PROSSIMA EDIZIONE

MANCANO

  • 00G
  • 00O
  • 00M
  • 00S

ALLA PROSSIMA EDIZIONE

  • 00D
  • 00H
  • 00M
  • 00S

TO THE NEXT EDITION

MANCANO

  • 00G
  • 00O
  • 00M
  • 00S

ALLA PROSSIMA EDIZIONE

  • 00J
  • 00H
  • 00P-v
  • 00S

À LA PROCHAINE ÉDITION

MANCANO

  • 00G
  • 00O
  • 00M
  • 00S

ALLA PROSSIMA EDIZIONE

RELATORI ALGAEFARM

Santini Gaia

--


Relatori AlgaeFarm

Qualifica: assegnista di ricerca

Istituzione/Azienda: Università degli studi di Firenze

Biografia:
Laurea Magistrale nel 2017 in Biotecnologie Vegetali e Microbiche presso l’Università di Pisa. Dal 2013 ha collaborato con Fotosintetica & Microbiologica S.r.l. per l’isolamento e caratterizzazione di ceppi microalgali e cianobatterici. Dottore di ricerca nel 2021 in Scienze Agrarie e Ambientali presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze, con una tesi sui biostimolanti cianobatterici come strategia per migliorare le rese agricole. Attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento DAGRI dove si occupa della valorizzazione di biomasse microalgali in agricoltura.



Sessione di intervento
Ingredienti di origine algale e nuove integrazioni negli alimenti

Intervento
Applicazioni agricole delle microalghe: prospettive e limiti dell’utilizzo come biostimolanti

Abstract
I biostimolanti potrebbero giocare un ruolo importante nella transizione a un modello di intensificazione sostenibile in agricoltura, grazie alla loro capacità di promuovere la crescita, l’efficienza di assorbimento dei nutrienti e la tolleranza agli stress abiotici delle piante trattate. Le microalghe sono note produttrici di composti bioattivi in grado di influenzare la fisiologia vegetale e di molecole ad attività antifungina e antibatterica che possono essere sfruttati in agricoltura. La bioattività è spesso ceppo specifica e dipende anche dai metodi di estrazione della biomassa. Uno dei limiti alla diffusione dei prodotti microalgali in agricoltura risiede negli elevati costi di produzione della biomassa. L’identificazione delle molecole coinvolte potrebbe consentire di abbassare i costi di produzione e monitorare la qualità del prodotto.


IL PROGRAMMA

20
Marzo

--

Mercoledì

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Tutte le ultime news direttamente nella tua casella e-mail!